Doc e Covid-19



Quando si vociferava che in Cina si aggirasse uno strano virus mortale, ricordo di non essere stata molto colpita dalla cosa. Talmente ero presa dalle mie ossessioni di turno che non avevo tempo di pensare anche ad un virus, ai cinesi e ai pipistrelli.  Dopo i primi casi in Italia però tutto è cambiato. Guardavo le notizie con scadenza quasi oraria, segnavo giorno dopo giorno i numeri dei contagi e dei morti, ho iniziato maratone di serie TV e film post-apocalittici e immaginavo la fine del mondo che conoscevo.
La cosa più curiosa è che non ero impaurita dalla combinazione "Pandemia mondiale-Europa in lock-down-Non si può uscire di casa". No. Ero su di giri. Mi sentivo catapultata in una realtà che in fondo mi piaceva. 
Diciamo la verità. Il fatto di dover rimanere chiusa in casa per me è stata quasi una manna dal cielo. Dormire, lavorare da PC, divano, serie tv, mangiare. Il tutto è successo in un momento in cui la mia intolleranza verso gli altri era al culmine. Prima del lock-down mi ero isolata, mi capita spesso purtroppo, metto un punto alle amicizie più superficiali e trascorro il tempo libero apatica sul divano. 
Nel lock-down ho visto quasi una giustificazione a questi miei comportamenti. Non è che non esco perché sono in un momento no, non esco perché non si può.
E stavo bene eh, oh se stavo bene! Uscivo solo una volta alla settimana per la spesa e le sigarette.
Ero quasi stupita da me stessa. Cavolo, in un momento di paura generale come questo io non sono in piena nevrosi! 
La pacchia è durata fino alla riapertura. A giugno il mio castello felice è crollato ed io con lui.
E adesso? Davvero dobbiamo tornare alla normalità?
A quel punto il disturbo ossessivo compulsivo è tornato più forte che mai. Nella mia testa le ossessioni non mi lasciano mai tranquilla, neppure la notte. E quindi anche le compulsioni. 
L'incertezza totale che il Covid-19 ha creato, alla fine ha catturato anche me. A volte mi capita di uscire con delle persone, me lo impongo, provo a tornare ad una vita normale con cene, aperitivi o svaghi estivi. 
Ma quando sono fuori in mezzo alle persone mi sento un pesce fuor d'acqua, insicura, quasi una vittima perché percepisco la presenza del mio DOC-carnefice sempre sulla testa e so che non mi lascerà in pace.

E voi come gestito il DOC durante il Covid-19?
Lasciatemi un commento o parliamone sui social, vi aspetto! 

  


   

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